La bellezza è fragile: l’oro etico di Maraismara

Hai mai sentito parlare del marchio Fairtrade? É identificabile in un bollino tricolore – verde, nero e celeste – e si può trovare sulla frutta, il cioccolato e i prodotti da prima colazione. Ma, in Italia, c’è un’orafa che per la prima volta ha acquisito il marchio Fairtrade per il metallo giallo, il più prezioso di tutti.  Il suo nome è Mara Bragaglia, ma il suo pseudonimo in questo settore è Maraismara. “Maraismara non sta per Mara is Mara, è un nome che nessuno sa come pronunciare e che per questo è ritratto come una sostanza recalcitrante in un alambicco. Prendo sempre il tè alle 16:00, anziché alle 17:00, perché penso che si debba avere il coraggio di provare a fare le cose diversamente. Credo nell’immaginazione come possibilità di scoperta nelle fibre del reale, non nella fantasia”. Mara Bragaglia, classe 1992, avvia la sua attività da orafa nel 2012 come uno spontaneo esercizio di creatività pratica mentre studiava filosofia, nella provincia di Frosinone. All’epoca i piani erano altri, di certo non avrebbe creduto a tutto quello che è riuscita a costruire fino ad oggi. Inizia a creare gioielli semplici, bracciali di fili di seta colorati che tenevano insieme delle placchette di ottone con inciso il nome dell’amato, il più delle volte. Oggi Mara, che quest’anno festeggerà tredici anni di Maraismara, di strada ne ha fatta. “Per qualcuno sono un’orafa ma, dopo anni ad armeggiare col fuoco e col carbone, sono più un’alchimista. In altre parole, un’autodidatta di quello che sta attorno”. Si contraddistingue nel mondo dell’oreficeria per il suo approccio etico, sostenibile e responsabile. “L’approdo alla gioielleria etica sostenibile è stato – e resterà ancora – necessario, perché non posso concepire la bellezza come separata da ciò che è buono e da ciò che è vero: l’estetica ha bisogno di un adeguato analogo nell’etica”.

Maraismara – Primo laboratorio orafo italiano Fairtrade

Oro Fairtrade (o Fairtrade Gold) è fisicamente lo stesso oro che siamo abituati a vedere, a sognare e a indossare, eppure ha una qualità che lo rende diverso da qualsiasi altro: è come se avesse un cuore. Oro Fairtrade è il primo sistema di certificazione etica indipendente al mondo dell’oro ed è stato lanciato nel 2011. Si tratta dell’oro più prezioso di tutti perché non solo è autenticamente tracciabile, ma apre anche al miglioramento, in quanto persegue l’obiettivo di aiutare i minatori a uscire dallo stato di povertà attraverso il loro stesso lavoro, senza lasciare tracce di sfruttamento o di inquinamento. Nel 2016 Maraismara ha introdotto l’Oro Fairtrade in Italia, diventando il primo laboratorio orafo certificato del Paese. L’Oro Fairtrade è riconoscibile grazie al marchio Fairtrade impresso sui gioielli e all’etichetta che li accompagna. Si tratta di un’organizzazione presente in tutto il mondo e un marchio di certificazione etica che ha l’intento di aiutare i piccoli produttori, che di solito sono i più emarginati, nel raggiungere un livello di vita dignitoso, ma anche il loro pieno potenziale, attraverso il commercio.

La bellezza è fragile: l'oro etico di Maraismara

I prodotti a marchio Fairtrade sono tantissimi, per ognuno di essi esistono delle norme rigorose, stabilite a livello internazionale, alle quali devono attenersi tutti gli attori della filiera. Gli standard Fairtrade permettono ai produttori di ricevere un prezzo minimo equo (prezzo minimo Fairtrade), che è garantito e stabile perché coerente con il valore reale del prodotto. Tutti coloro che partecipano alla filiera dell’Oro Fairtrade, vale a dire le miniere, le raffinerie e le aziende orafe, hanno una licenza e sono periodicamente ispezionati da un ente di controllo indipendente. Oro Fairtrade costituisce una novità potente nell’industria orafa, perché è un sistema che non si limita a registrare acriticamente il percorso di un materiale prezioso, dalla sua estrazione fino alla sua commercializzazione in forma di gioiello, ma che vigila in ogni fase sulle condizioni e le modalità di lavoro.

Maraismara – Le regole Fairtrade che tutelano lavoratori e ambiente

  • Prezzo minimo

Lo sviluppo di relazioni commerciali trasparenti a lungo termine, significa che le organizzazioni auree certificate non devono dipendere da intermediari che spesso si rivelano sfruttatori. Il prezzo minimo Fairtrade è sostanzialmente superiore al prezzo di vendita che normalmente le miniere emarginate ottengono.

  • Premio

Le miniere certificate Fairtrade ottengono, oltre il prezzo minimo garantito, un premio Fairtrade di US $ 2000 per chilogrammo d’oro. Questo reddito aggiuntivo viene investito sia nel miglioramento dei processi operativi che in progetti comunitari come la costruzione di scuole, centri sanitari e approvvigionamento idrico. Ciò rafforza lo sviluppo dei produttori in modo sostenibile e duraturo.

  • Le organizzazioni dei minatori vengono rafforzate

I minatori si raggruppano in cooperative per avere un potere di contrattazione migliore con i commercianti, per ottenere un ritorno più equo per il proprio oro e un maggiore controllo sulla catena di approvvigionamento dei gioielli. Sono tenuti a partecipare allo sviluppo sociale delle loro comunità.

  • Lavoro minorile

Le organizzazioni dei minatori devono eliminare il lavoro minorile dalla propria organizzazione. Nessuno di età inferiore ai 15 anni deve essere assunto per lavorare nell’organizzazione mineraria. I minori di 18 anni non devono lavorare in condizioni pericolose.

  • Migliorano le condizioni di lavoro

La certificazione Fairtrade richiede l’uso obbligatorio di equipaggiamento protettivo e formazione sulla salute e la sicurezza per tutti i minatori.

  • Rispetto della libertà di associazione

Le organizzazioni dei minatori riconoscono il diritto di tutti i lavoratori di stabilire e unirsi a sindacati e di negoziare collettivamente le loro condizioni di lavoro. È obbligatorio fare uso responsabile delle sostanze chimiche. I minatori devono utilizzare pratiche sicure e responsabili per la gestione di sostanze chimiche tossiche, come mercurio e cianuro, per il recupero dell’oro. I prodotti chimici devono essere ridotti al minimo e, ove possibile, eliminati in un periodo di tempo concordato.

Maraismara – Le miniere artigianali

La maggior parte dell’oro richiesto dall’industria orafa viene estratto, perché gli scarti e il riciclo coprono soltanto parzialmente la richiesta. Di questo oro di nuova estrazione, quattro quinti proviene da grandi miniere industriali o LSG (large-scale mining), mentre la restante parte da miniere artigianali o ASM (artisanal and small-scale mining). Le miniere LSG vengono gestite da grandi compagnie e prevedono operazioni di grande impatto per l’ambiente, anche a causa dei macchinari usati. Al contrario, nelle miniere ASM lavorano piccoli gruppi di persone, famiglie o cooperative che estraggono l’oro dal suolo con un minimo, se non assente, aiuto meccanico. Si tratta di un lavoro intenso e raramente regolato, che viene praticato per pura sopravvivenza. I minatori spesso non guadagnano abbastanza da sfamare le loro famiglie o semplicemente da coprire i costi di estrazione.

La bellezza è fragile: l'oro etico di Maraismara

L’oro che estraggono non viene pagato il prezzo di mercato fissato dal London Bullion Market (LBMA), ma fino al 30% in meno. La loro posizione alla base della catena di produzione li rende molto vulnerabili e quindi facilmente sfruttati dai compratori. Lavorare nelle miniere d’oro è pericoloso, spesso a causa della forte arretratezza tecnologica e della quasi totale assenza di sicurezza. Il mercurio e il cianuro sono gli alleati perfetti per estrarre più in fretta l’oro, eppure, se non usati correttamente, hanno effetti devastanti sulla salute dell’uomo e sull’ambiente. Per una serie di motivazioni, oltre a quelle appena descritte, i minatori artigianali producono appena il 15% dell’oro estratto al mondo, ma rappresentano ben il 90% dell’intera forza lavoro del settore. Qui entra in gioco Fairtrade che lavora proprio al fianco di questi minatori artigianali emarginati e delle loro comunità, per sostenerli ed accompagnarli nel miglioramento delle condizioni di lavoro e, dunque, di vita.

Maraismara – Da dove viene l’Oro Fairtrade

Le miniere certificate Fairtrade si trovano sulle Ande a più di 4500 m sul livello del mare, precisamente nel distretto di Ananea, a nord del Lago Titicaca, nella regione di Puno. Si tratta di una zona tradizionalmente usata per l’allevamento di alpaca e la produzione di lana. Queste attività, tuttavia, non bastavano a fornire sufficienti prospettive economiche, perciò molti abitanti hanno cominciato, in maniera legale e illegale, a dedicarsi anche all’estrazione dell’oro. Grazie al supporto di Fairtrade, questa attività è diventata una valida e sicura possibilità per contrastare la povertà. La prima organizzazione mineraria della regione a ottenere la certificazione Fairtrade è stata quella di Limata. Tutto nasce grazie all’esempio di CECOVASA, una grande cooperativa di caffè Fairtrade della zona. Limata ha potuto osservare gli effetti positivi del Premio Fairtrade sulla qualità della vita e del lavoro dei cafficoltori e ha quindi deciso, nel 2017, di intraprendere il percorso di certificazione con Fairtrade.

La bellezza è fragile: l'oro etico di Maraismara
Mara Bragaglia, fondatrice di Maraismara

Dopo la certificazione si sono posti l’obiettivo di ottenere l’accesso diretto al mercato internazionale, perché prima non riuscivano a esportare e non avevano contatti diretti con nessun altro attore della filiera dell’oro (raffinerie, banche internazionali e aziende orafe). Un passo importante verso la propria autodeterminazione economica è stato incontrare personalmente i potenziali partner commerciali in Svizzera e prendere coscienza dei reciproci obblighi e dipendenze, lungo la filiera, fino ai prodotti finali. L’oro della miniera di Limata proviene da giacimenti alluvionali, perciò le operazioni di estrazione avvengono in superficie. Il lavoro comincia nelle prime ore del mattino, col freddo andino, ed è portato avanti da 25 minatori divisi in due squadre. La filiera che ruota attorno all’oro Fairtrade, che più che un lavoro è una famiglia, e Mara ne è un esempio. Lei ha un motto che suona così: “La bellezza è fragile”.

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Il prigioniero del secolo

La libertà di Assange, fondatore di WikiLeaks, è l’unica arma che abbiamo per contrastare chi sta costruendo passo dopo passo la Terza guerra mondiale. Ad affrontare il tema è Alessandro Di Battista, collaboratore de il Millimetro e tra i massimi esperti dell’argomento, oltre a essere protagonista di un fortunato tour teatrale incentrato sul giornalista australiano. Greta Cristini analizza geopoliticamente le origini dell’attentato terroristico islamista in Russia e i possibili scenari. All’interno anche L’angolo del solipsista, Vita da Cronista, Line-up, Pop Corn, Un Podcast per capello e Nel mondo dei libri, le consuete rubriche di Giacomo Ciarrapico, Andrea Pamparana, Alessandro De Dilectis, Simone Spoladori, Riccardo Cotumaccio e Cesare Paris. Si aggiunge inoltre Tutt’altra politica di Paolo Di Falco. Copertina a cura de “I Buoni Motivi”.

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