Al Museo Van Gogh è caccia ai Pokémon

Grazie a un accordo tra il Van Gogh Museum di Amsterdam e The Pokémon Company, Pikachu, Eevee, Snorlax abiteranno fino al 7 gennaio il museo olandese

È il caso di dirlo. Pikachu batte Vincent 1 a 0. La “partita”, disputata tra le sale del Van Gogh Museum di Amsterdam, ha visto schierati alcuni protagonisti del media franchise pop giapponese – creato nel 1996 da Satoshi Tajiri, di proprietà della The Pokémon Company, e i capolavori del campione della pittura riproposti in salsa anime. Quella popolata da Pikachu, Eevee, Snorlax – i Pokémon più conosciuti – e in corso fino al prossimo 7 gennaio, nasce come una mostra accattivante per adulti e bambini finalizzata ad avvicinare i giovani all’arte e far conoscere a un nuovo pubblico l’opera di Vincent attraverso attività didattiche attraenti. Per celebrare il suo cinquantesimo anniversario, il Museo van Gogh ha sancito una collaborazione ufficiale con The Pokémon Company, la compagnia che, assieme a Nintendo, Game Freak e Creature, detiene il copyright di Pokémon.

Pokémon e Van Gogh insieme in Olanda
A sinistra: Pikachu ispirato dall’Autoritratto con cappello di feltro grigio, Naoyo Kimura (1960), The Pokémon Company International. A destra: Vincent van Gogh, Autoritratto con cappello di feltro grigio, 1887, Amsterdam, Van Gogh Museum (Vincent van Gogh Foundation) | Courtesy Van Gogh Museum – ilmillimetro.it

D’altra parte, i lavori del maestro di Zundert intrattengono da sempre un legame speciale con l’arte e la cultura giapponese (da qui il punto di contatto con i Pokémon), le cui stampe hanno avuto un profondo impatto sui pennelli del pittore e sulla sua visione del mondo. “E non saremmo in grado di studiare l’arte giapponese, mi sembra, senza diventare molto più felici e allegri, e questo ci fa ritornare alla natura, nonostante l’istruzione e il nostro lavoro in un mondo di convenzioni” scriveva Vincent a suo fratello Theo in una lettera del settembre 1888. “Questa collaborazione – spiega Emilie Gordenker, direttrice generale del Van Gogh Museum – consentirà alla prossima generazione di conoscere l’arte e la storia della vita di Vincent van Gogh in modo leggero. Il Museo Van Gogh e The Pokémon Company hanno attinto a molti anni di esperienza educativa per creare un’esperienza speciale per i bambini, i loro supervisori e, speriamo, molti altri al Museo Van Gogh”.

Al Museo Van Gogh è caccia ai Pokémon – Un’esperienza speciale per i bambini

Così, adesso, grandi e bambini potranno aggirarsi tra le sale dell’istituzione olandese dove alcune delle tele più celebri di Vincent, della collezione permanente dell’istituzione, hanno ispirato sei dipinti realizzati dagli artisti di The Pokémon Company, appositamente allestiti al primo piano dell’edificio Rietveld (Rietveldgebouw). Ed ecco Pikachu sorridente, in barba alle inquietudini d’animo di Vincent, in posa in un’opera ispirata all’Autoritratto con cappello di feltro grigio (1887), e poi il Pokémon Sunflora, camuffato in una variante dei celebri Girasoli di Van Gogh (1889), il pigro Snorlax e il vorace Munchlax immortalati mentre si godono il relax in un’opera ispirata a La camera da letto (1888).

Pikachu in pieno stile Van Gogh
Pikachu ispirato all’Autoritratto con cappello di feltro grigio, Naoyo Kimura (1960), The Pokémon Company International | Courtesy Van Gogh Museum – ilmillimetro.it

“Siamo sempre alla ricerca di partner fantastici con cui creare esperienze uniche e gioiose per i fan dei Pokémon, e lo abbiamo davvero scoperto lavorando con il Museo Van Gogh – spiega il direttore delle licenze presso The Pokémon Company International, Mathieu Galante –. Esiste un forte legame tra l’ispirazione che sta dietro i Pokémon e quella che si cela dietro alcune delle opere più famose di Vincent van Gogh. Con questa collaborazione speriamo davvero di poter vedere i bambini immergersi nel mondo dell’arte attraverso le incredibili opere di Van Gogh e dei Pokémon”. Queste le finalità della mostra, volta a fare proseliti soprattutto tra i giovani attraverso laboratori e un interessante programma didattico online sulla piattaforma Van Gogh at School.

Al Museo Van Gogh è caccia ai Pokémon – Autoritratto con cappello di feltro grigio

Ma a destare la curiosità del pubblico, più che le tele di Van Gogh custodite all’interno del museo di Paulus Potterstraat, accanto ai quadri ricreati inserendo al loro interno alcuni dei celebri mostriciattoli, è stata una carta promozionale con raffigurato Pikachu, il Pokémon più conosciuto, nella versione dell’Autoritratto con cappello di feltro grigio di Van Gogh. La carta, che il museo avrebbe voluto concedere ai visitatori al termine di una caccia al tesoro, è stata rimossa dalla stessa istituzione addirittura per motivi di sicurezza, con tanto di parapiglia e corsa all’arraffo da parte di collezionisti impazziti. Ma andiamo con ordine. La mostra che il Museo van Gogh ha voluto dedicare ai popolarissimi “mostri tascabili” con tanto di linea di merchandise esclusiva Pokémon x Van Gogh, con statue, peluche, borse e stampe in edizione limitata con le versioni “van Gogh” di Pikachu, ha fatto esplodere una vera e propria “pokémon mania” che ha rischiato di degenerare, a poche ore dall’inaugurazione dell’esposizione, e per colpa di alcuni avventori, in una sorta di bagarinaggio.

Munchlax e Snorlax protagonisti nel dipinto
Munchlax e Snorlax ispirati a La Camera da letto di Van Gogh (1988), The Pokémon Company International | Courtesy Van Gogh Museum – ilmillimetro.it

Le ambite carte in edizione limitata di un Pikachu con Cappello di Feltro Grigio “alla Vincent”, disponibili nel museo sono state infatti rivendute all’aperto da alcuni clienti a prezzi decuplicati. Dopo che lo scorso settembre il negozio del museo era stato letteralmente preso d’assalto da appassionati che speravano di accaparrarsi l’ambita carta e dopo che la rivendita si era estesa anche sul web, su siti di aste ed e-commerce, dove le carte venivano vendute dai collezionisti per centinaia di euro, il museo olandese si era visto costretto a ritirare per motivi di sicurezza, prima del giorno previsto, il 13 ottobre, la carta di Pikachu in edizione speciale. In una dichiarazione sul sito, il Van Gogh Museum aveva annunciato: “Il Museo Van Gogh e The Pokémon Company International prendono molto sul serio la sicurezza dei visitatori e del personale. Recentemente, un piccolo gruppo di individui ha creato una situazione indesiderata che ci ha portato a prendere la difficile decisione di rimuovere dal museo la carta promozionale Pikachu con cappello di feltro grigio”.

Al Museo Van Gogh è caccia ai Pokémon – L’esperienza con Disney

Chissà quanti visitatori, in occasione di questa insolita mostra, si saranno soffermati di fronte ai quadri di Vincent o dei Pokémon ispirati a Van Gogh, a comprendere i linguaggi, i sentimenti dell’artista, prima di filare dritti verso l’ambito gadget. Una nuova collaborazione tra una prestigiosa istituzione museale e il mondo del cartoon ci porta a cinque minuti di passeggiata dal Van Gogh Museum. Questa volta il sodalizio è tra il Rijksmuseum – il museo che vanta la più grande collezione di dipinti del Secolo d’oro olandese e una considerevole collezione di arte asiatica – e la Disney.

Sunflora ispirata ai Girasoli
Sunflora ispirata ai Girasoli, Tomokazu Komiya (1973), The Pokémon Company International | Courtesy Van Gogh Museum – ilimillimetro.it

Anche in questo caso il museo olandese e la media company americana, che quest’anno celebra un secolo dalla fondazione, hanno avviato diversi progetti per avvicinare più persone alle storie che entrambi hanno da raccontare. Questa volta, per l’intero mese di ottobre, ad aiutare i piccoli visitatori a districarsi tra i lavori della collezione non sono stati i Pokémon ma Topolino, attraverso lezioni di disegno, laboratori di artigianato, il Disney Drawing Route e la ricerca di opere d’arte come quelle che possono aver ispirato la casa Disney, dai centauri dei film Fantasia alle teiere di porcellana come Mrs. Potts de La Bella e la Bestia, alla statuetta che potrebbe ricordare il babbuino Rafiki, il saggio de Il Re Leone. Ma, almeno in questo caso, la corsa all’ultimo gadget è stata scongiurata.

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Il prigioniero del secolo

La libertà di Assange, fondatore di WikiLeaks, è l’unica arma che abbiamo per contrastare chi sta costruendo passo dopo passo la Terza guerra mondiale. Ad affrontare il tema è Alessandro Di Battista, collaboratore de il Millimetro e tra i massimi esperti dell’argomento, oltre a essere protagonista di un fortunato tour teatrale incentrato sul giornalista australiano. Greta Cristini analizza geopoliticamente le origini dell’attentato terroristico islamista in Russia e i possibili scenari. All’interno anche L’angolo del solipsista, Vita da Cronista, Line-up, Pop Corn, Un Podcast per capello e Nel mondo dei libri, le consuete rubriche di Giacomo Ciarrapico, Andrea Pamparana, Alessandro De Dilectis, Simone Spoladori, Riccardo Cotumaccio e Cesare Paris. Si aggiunge inoltre Tutt’altra politica di Paolo Di Falco. Copertina a cura de “I Buoni Motivi”.

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