DonnexStrada, senza paura

“Siamo partite da un sogno, quello di fare qualcosa per garantire alle donne più sicurezza in strada, agendo in modo concreto per cambiare la società e ridurre la violenza di genere”. A scrivere, sul loro sito web, è il team di Donnexstrada: un gruppo di supporto per chiunque si trovi in pericolo per strada. Donnexstrada è nato su Instagram da un’idea semplice ma efficace: realizzare delle direttexstrada per accompagnare a casa, almeno virtualmente, quelle donne che, in qualsiasi momento della giornata, non si sentono al sicuro. In pochi mesi i followers sono diventati più di 90mila; un numero che ci fa solo capire quanto sia ancora difficile, per una donna, camminare liberamente per strada, in Italia, nel 2022. L’associazione è diventata una community di supporto per le persone, a prescindere dal sesso, genere e identità sessuale ed età. Ha raccolto storie e aperto un servizio di supporto psicologico che ha avuto un’enorme successo. Donnexstrada era necessario.

Le direttexstrada

Numeri alla mano, in un anno, sono più di 800 le persone che, attraverso il servizio di direttexstrada, sono tornate a casa al sicuro. “Ogni settimana riceviamo mediamente una decine di richieste su Instagram. In alcuni casi private, in altri pubbliche. Quante più persone seguono la diretta, maggiore è il numero dei testimoni e possibili conoscenti, geograficamente vicini, della persona che ci ha chiesto aiuto”. Ci racconta Pasquale Malatesta, 22enne e membro dell’ufficio stampa di Donnexstrada. In caso di violenza, maltrattamento o qualsiasi forma di abuso, verbale e fisico, le dirette Instagram costituiscono una testimonianza importantissima per la vittima. Dietro lo schermo del telefono, a prestare assistenza, c’è un team di circa 50 persone che, a turno, è attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.

DonnexStrada, senza paura

“Sono videochiamate di accompagnamento, prima delle quali chiediamo alla persona che ci ha contattato di condividere con noi l’indirizzo del luogo che sta raggiungendo. Partecipano alla diretta almeno due volontari, così che, in caso di violenza, uno dei due possa avvertire il 112 all’istante” continua Ilaria Saliva, vicepresidentessa dell’associazione. Il servizio non è aperto solo alle donne, anzi, può usufruirne chiunque abbia paura di essere aggredito per sesso, religione, razza, orientamento sessuale mentre cammina per strada. Il punto fermo di questa iniziativa è quello di fare proposte concrete per migliorare la sicurezza stradale e la salute psicologica di tutte quelle persone che subiscono atti di violenza, soprattutto per strada; ne sono un esempio il catcalling e le molestie sessuali in luogo pubblico.

Servizi

Non solo direttexstrada, l’associazione fornisce un fondamentale supporto legale e psicologico per chiunque sia vittima di violenza di genere o viva situazioni di dipendenza affettiva, traumi e abusi. Purtroppo, ed è anche la ragione del nome Donnexstrada, la maggior parte delle telefonate o richieste di contatto che ci arrivano sono da parte di donne. “A chiedere il nostro aiuto sono perlopiù donne maltrattate dal proprio fidanzato, compagno o marito che sia. In questi casi le indirizziamo al CAVcentro antiviolenza – a loro più vicino e le supportiamo anche nel percorso successivo” racconta Pasquale Malatesta. Le competenze tecniche dell’associazione, in materia, derivano da un team composto da diverse professionalità. Psicologhe e psicologi esperti in politiche familiari, violenze di genere e dinamiche adolescenziali; psicologia clinica, giuridico-forense e criminologia; diritto penale, analisi comportamentale, psicopatologia e psicodiagnostica; sociologia, servizi sociali, mediazione linguistica e culturale. Oltre a esperti in comunicazione e digital marketing. Giulia Valzecchi, psicologa 27enne, è socia fondatrice di Donnexstrada. Fa parte dell’équipe di professionisti del supporto psicologico dell’associazione e nella vita lavora come psicologa clinica e penitenziaria. Entra a far parte del team quando “la nostra presidentessa, Laura De Dilectis, ha lanciato una call to action su Instagram, frutto dell’indignazione per l’omicidio di Sarah Everard, mentre faceva jogging di sera, a Londra. Ho risposto immediatamente perché volevo dare il mio contributo, cercando di apportare un cambiamento concreto all’interno dell’associazione riguardo tematiche simili”.

DonnexStrada, senza paura

Progetti futuri

Tra gli obiettivi a breve termine c’è la realizzazione dei punti rosa: spazi sicuri dove chiunque non si senta sicuro in strada può fermarsi. Il progetto è finanziato da una campagna di crowdfunding, sulla piattaforma Eppela. I punti rosa, per la maggior parte già individuati, corrisponderanno a negozi, pub, ristoranti, supermercati e altri esercizi che lavorano a contatto col pubblico. Al loro interno ci saranno persone, formate in materia, a fornire aiuto fino a quando non sia cessato il pericolo. Direttexstrada è prossimo a essere inglobato in Violawalkhome, la piattaforma social internazionale che supporterà le persone in difficoltà anche fuori l’Italia. Tra gli altri progetti in cantiere ci sono le “passeggiate della sicurezza”: punti informativi situati nelle maggiori città italiane, sulle strade “rischiose” da percorrere di notte e in solitaria perché scarsamente illuminate o non frequentate. A Torino è stata inaugurata la prima “passeggiata della sicurezza” due settimane fa e nei prossimi mesi arriverà anche a Roma, Milano e Bologna.

Chi siamo? Il manifesto di Donnexstrada

“Abbiamo normalizzato il timore di essere sole in strada, il nostro corpo è stato sessualizzato fin dalla preadolescenza a tal punto da aver dovuto prendere pure inconsciamente delle misure per proteggerci. Dobbiamo coprirci, dobbiamo guardarci attorno, dobbiamo controllare che tutte siano arrivate a casa senza problemi, non dobbiamo tornare troppo tardi, non dobbiamo passare in strade buie, dobbiamo farci accompagnare. Però adesso basta, dobbiamo riprenderci le strade. Le strade delle nostre città dovranno d’ora in poi essere accoglienti per tutte noi. E allora raccontiamoci ancora più forte e facciamo venire la nausea a tutti coloro che limitano la nostra libertà e che percepiscano, almeno in parte, quello che si provi. Siamo persone, crediamo nelle persone, alle persone. Alle loro storie, alle loro sensazioni. Crediamo nel rispetto e nell’ascolto e se questo non c’è, ci chiediamo perché? Crediamo nella libertà, nella libertà di essere noi stess*. Libertà di poter camminare per strada, indipendent*, sicur*.
Crediamo nei fatti, il nostro obiettivo è rendere più sicure le strade per le donne con proposte concrete. Crediamo che si possa fare tanto, insieme, con amore e impegno”.

DonnexStrada, senza paura

Approfondimento: la storia delle molestie di strada

Non si sa bene quando siano iniziate le prime vere e proprie molestie di strada, ma la discussione sull’argomento è da ricondurre allo stupro di Recy Taylor, una donna di colore, rapita e stuprata ad Abbeville, in Alabama, nel 1944. Rosa Parks, incaricata del caso, ha risposto avviando quella che in seguito è stata definita la “più forte campagna per la parità di giustizia mai vista in un decennio“. Negli anni ’60 e ’70, un movimento chiamato “Take Back the Night” guadagnò improvvisa popolarità. Questo movimento di protesta attivo internazionalmente, ancora molto seguito, opera tutt’oggi come un’organizzazione senza scopo di lucro che mira a porre fine a tutte le forme di violenza sessuale, comprese le molestie di strada. Nel 1970 ebbe luogo il “Wall Street Ogle-In“. Guidate da Karla Jay, un gruppo di donne marciarono a Wall Street con cartelli che portavano espliciti riferimenti alle molestie da strada. Lo scopo era dichiaratamente ribaltare i ruoli: le manifestanti praticarono quindi il pappagallismo nei confronti degli uomini che incrociavano, nella speranza di aumentare la consapevolezza della natura sgradevole delle molestie di strada che le donne subiscono quotidianamente. Nel 1994, Deirdre Davis ha scritto un articolo accademico che ha aiutato a chiarire cosa siano le molestie di strada spiegandone le cinque caratteristiche:

  • Si verificano in uno spazio pubblico.
  • Si verificano più comunemente tra uomini e donne.
  • I commenti spesso riguardano le parti celate del corpo femminile.
  • I commenti del molestatore, sebbene camuffati da complimenti, sono oggettivanti, dispregiativi e sessisti.

Link e numeri utili

Associazione donnexstrada, via di Monteverde 206, Roma, 000151
Donnexstrada: https://www.instagram.com/donnexstrada/
Direttexstrada: https://www.instagram.com/direttexstrada/
Violawalkhome: https://violawalkhome.com/
CAV – centro antiviolenza: https://www.telefonorosa.it/centri-antiviolenza/
Telefono rosa: 06.37.51.82.61/62/82
Numero antiviolenza e stalking: 1522

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Il prigioniero del secolo

La libertà di Assange, fondatore di WikiLeaks, è l’unica arma che abbiamo per contrastare chi sta costruendo passo dopo passo la Terza guerra mondiale. Ad affrontare il tema è Alessandro Di Battista, collaboratore de il Millimetro e tra i massimi esperti dell’argomento, oltre a essere protagonista di un fortunato tour teatrale incentrato sul giornalista australiano. Greta Cristini analizza geopoliticamente le origini dell’attentato terroristico islamista in Russia e i possibili scenari. All’interno anche L’angolo del solipsista, Vita da Cronista, Line-up, Pop Corn, Un Podcast per capello e Nel mondo dei libri, le consuete rubriche di Giacomo Ciarrapico, Andrea Pamparana, Alessandro De Dilectis, Simone Spoladori, Riccardo Cotumaccio e Cesare Paris. Si aggiunge inoltre Tutt’altra politica di Paolo Di Falco. Copertina a cura de “I Buoni Motivi”.

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