Il calcio italiano è ancora vivo

Il tanto bistrattato calcio italiano batte un colpo. E che colpo. Quando lo scorso 17 marzo, a Nyon, ci siamo ritrovati con ben sei squadre italiane nelle varie urne dei sorteggi dei quarti di finale delle tre coppe europee, onestamente ci siamo fermati ed abbiamo pensato: beh, allora non siamo così male. È vero, il nostro commissario tecnico Roberto Mancini continua a lanciare allarmi sullo stato del calcio azzurro, ma questo è un altro discorso. La formazione dei giovani italiani è lenta e ad oggi il percorso di crescita è ancora lungo, ma almeno per quanto riguarda le squadre di club (seppur piene di stranieri) ci hanno riportato indietro nel tempo. Ricordate i famosi anni ’90? In quel periodo portavamo a giocare finali praticamente quasi tutte le nostre squadre impegnate in Europa. Attenzione, questo non vuol dire che alzeremo sicuramente un trofeo, cosa che abbiamo fatto lo scorso anno con la Roma in Conference League, ma abbiamo tutto il diritto di crederci soprattutto per quello che abbiamo visto in campo in questi mesi. Andiamo con ordine. In Champions League abbiamo la squadra che sta dominando la serie A e che ha brillato anche in Europa: il Napoli. Luciano Spalletti ha costruito una squadra perfetta dal punto di vista tecnico e dal punto di vista emotivo. Difficilmente in Europa si trovano squadre che giocano meglio del Napoli. Il girone è stato clamorosamente perfetto con Kvara, Osimhen e compagni che hanno dato lezioni di calcio a Liverpool, Ajax e Rangers. L’ostacolo Francoforte lo ricorderemo solo per gli scandalosi scontri con la polizia dei tifosi tedeschi perché sul campo non c’è stata partita. Ora l’ostacolo ai quarti si chiama Milan, in un derby tutto italiano che ci riporta indietro appunto a quei meravigliosi anni ’90, quando Maradona e Van Basten si contendevano lo scudetto e dominavano in Europa. Quel Milan Campione d’Italia, che lo scorso anno vinse a Napoli grazie a Giroud e che adesso è pronto a fare un altro scherzetto alla banda Spalletti (l’ennesimo dopo il successo in campionato di una settimana fa). In Champions League la squadra di Pioli non ha fatto lo stesso percorso degli azzurri, per carità, ma ha tenuto testa a club molto importanti come Chelsea, Salisburgo ed ultimo il Tottenham dell’esonerato Antonio Conte.

Il calcio italiano è ancora vivo

La voglia, la personalità con cui il Milan è uscito indenne dalla trasferta di Londra è la dimostrazione di come se in campionato le cose alcune volte non funzionano, la Champions ti regala energie supplementari ed una tremenda voglia di sorprendere. Per questo la forbice dei pronostici pende sì a favore del Napoli, ma non con percentuali straccianti. Il sorteggio, c’è da dire, è stato benevolo per l’Italia. Una tra Napoli e Milan la troveremo in semifinale e sono state inserite nella stessa parte di tabellone dell’Inter che se la vedrà con il Benfica. Quindi la percentuale di vedere una squadra italiana in finale è molto alta. Ecco perché il calcio italiano dovrà tifare anche per i nerazzurri, nonostante la forza dei portoghesi. Proprio dopo il Napoli infatti sono la squadra che ha impressionato di più per gioco e per fame. Occhio però alla squadra di Inzaghi. Va ricordato, infatti, che Lautaro Martinez e compagni in Champions League si esaltano. Nel girone hanno affrontato due corazzate come Bayern e Barcellona e, se con i tedeschi è andata male, con i blaugrana le cose sono andate decisamente all’opposto con una vittoria a San Siro ed una notte magica al Camp Nou. E se ci aggiungiamo che Simone Inzaghi è uno specialista nel preparare questo tipo di sfide, allora qualcosa di interessante potrà sicuramente uscire dalla doppia sfida. Certo, ci vorrà il Lautaro formato mondiale, un Barella ritrovato ed una solidità difensiva che in serie A troppe volte i nerazzurri hanno smarrito.  La strada per Istanbul, dunque, è battuta e l’Italia può sognare. Poi quello che succederà all’Ataturk lasciamolo al destino, anche perché l’eventuale incrocio sarà da brividi con una tra Chelsea, Real, Bayern o City.

Il calcio italiano è ancora vivo – Anche in Europa League si può andare avanti

E le altre? Puntano alle finali di Budapest (Europa League) e Praga (Conference League) la Juventus, la Roma di Mourinho e la Fiorentina. Sporting Lisbona e Feyenoord sono i primi avversari. I portoghesi hanno eliminato a sorpresa l’Arsenal (una delle favorite) ma in questo momento la squadra di Allegri sta bene. È in fiducia, sta recuperando elementi fondamentali della rosa ed ha ritrovato la compattezza difensiva dei vecchi tempi. Lo stato di forma di Angel Di Maria, poi, sarà fondamentale. L’argentino, infatti, in Europa League ha dimostrato di poter fare la differenza anche da solo, se sta bene. Ecco perché nelle ultime partite è stato preservato. Quasi messo in una teca per permettergli di affrontare gli ultimi due mesi di stagione al 100%. Certo, serviranno anche i gol di Dusan Vlahovic, che però sembra aver superato gli ormai cronici problemi con la pubalgia, e gli scatti di Federico Chiesa, che ha ancora un mesetto per rimettere definitivamente in ordine i fastidi al ginocchio. Con questi tre in forma, Budapest potrà sembrare meno lontana del previsto.

Il calcio italiano è ancora vivo

Il calcio italiano sogna in Europa League (chi vince va in Champions, ndr) una finale tutta italiana. Qui sì, perché il tabellone lo permetterebbe ma dipenderà anche dal destino della Roma. Gli olandesi del Feyenoord avranno una tremenda voglia di rivincita dopo la sconfitta nella finale dello scorso anno. Jose Mourinho, però, sa come si fa. Sia nei playoff che negli ottavi, la Roma ha affrontato due squadre superiori (il Salisburgo e la Real Sociedad) ed in entrambi i casi li ha superati senza troppi patemi con quattro gol fatti ed uno solo subito. Furbizia, personalità e tanto cuore sono le armi della squadra giallorossa, e la doppia sfida con gli spagnoli agli ottavi ne è stata la fotografia perfetta. Vittoria all’andata senza subire gol e ritorno di grande applicazione difensiva in Spagna. La stessa cosa probabilmente servirà contro il Feyenoord, con la differenza che al ritorno i giallorossi potranno contare anche sul fattore Olimpico (sarà un vantaggio?, ndr) che da quando è arrivato Jose Mourinho sulla panchina va avanti a sold out. Certo, bisognerà azzerare al massimo la schizofrenia di questa squadra e gli errori individuali che troppe volte (Kumbulla contro il Sassuolo e Ibanez nel derby, su tutte) hanno “rovinato” i piani gara dell’allenatore portoghese. In Europa errori del genere non sarebbero ammessi e difficilmente si riuscirebbe a recuperare.

Il calcio italiano è ancora vivo

Il calcio italiano è ancora vivo – La Viola sogna un trofeo europeo

E poi c’è Praga da conquistare con la Fiorentina in Conference League. C’è chi dice che è la competizione per noi italiani. E che male c’è? È sempre un trofeo europeo da mettere in bacheca, quindi va rispettato e giocato seriamente come fatto dalla Roma lo scorso anno, perché vincere in Europa arricchisce il bagaglio del club e forma una mentalità vincente che in questo momento in Italia abbiamo smarrito. La Fiorentina lo sa e dopo un inizio difficile nel girone non si è più fermata, giocando alla grande e soprattutto segnando tanto, risolvendo il problema attacco che ad un certo punto della stagione sembrava il dilemma più grande per Vincenzo Italiano, specialmente con Cabral diventato il vero punto di riferimento viola. Tra fine maggio ed inizio giugno, dunque, sapremo se il 2023 sarà un anno da ricordare per il calcio italiano. Ci sarà di mezzo anche la Nations League e le qualificazioni all’Europeo del 2024, ma ribadiamo che il discorso sulla nazionale è più lungo e profondo da affrontare. Intanto mettiamoci comodi, godiamoci lo spettacolo e tifiamo tutti insieme per il nostro calcio.

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Il prigioniero del secolo

La libertà di Assange, fondatore di WikiLeaks, è l’unica arma che abbiamo per contrastare chi sta costruendo passo dopo passo la Terza guerra mondiale. Ad affrontare il tema è Alessandro Di Battista, collaboratore de il Millimetro e tra i massimi esperti dell’argomento, oltre a essere protagonista di un fortunato tour teatrale incentrato sul giornalista australiano. Greta Cristini analizza geopoliticamente le origini dell’attentato terroristico islamista in Russia e i possibili scenari. All’interno anche L’angolo del solipsista, Vita da Cronista, Line-up, Pop Corn, Un Podcast per capello e Nel mondo dei libri, le consuete rubriche di Giacomo Ciarrapico, Andrea Pamparana, Alessandro De Dilectis, Simone Spoladori, Riccardo Cotumaccio e Cesare Paris. Si aggiunge inoltre Tutt’altra politica di Paolo Di Falco. Copertina a cura de “I Buoni Motivi”.

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