(Adnkronos) –
Chery ha scelto la Spagna per realizzare il suo sito produttivo. Dopo un avvicinamento con il governo italiano e l’interessamento del Ministro Urso, la Chery ha deciso di aprire altrove la sua nuova fabbrica. Se Urso aveva annunciato che erano in corso degli accordi con diverse realtà automobilistiche oltre oceano, al fine di portare l’Italia a produrre oltre un milione di auto l’anno, il marchio cinese annunciava il suo accordo con le autorità spagnole. Un passaggio questo, fondamentale, perché una volta ottenuta la certificazione come azienda produttrice di veicoli europei, la Chery non dovrà più pagare dazi doganali. Sarà realizzato a Barcellona, nella zona franca e realizzerà la nuova fabbrica grazie ad una joint venture con la Ebro EV-Motors.
Dunque, l’Italia fuori dai giochi? In corsa per realizzare e/o acquisire una fabbrica in disuso, quella di Grugliasco attualmente è vuota, c’è ancora la Dongfeng. Bisognerà ora capire, le mosse del Governo Meloni e i piani del Ministro Urso, per rilanciare la produzione in Italia di auto, anche non europee.
Chery in Europa posizionerà tre marchi, differenti ma specialistici nell’elettrico, la Moda, Jaecoo ed Exlantis. In Italia è pronta la commercializzazione della Omoda 5, crossover che si posizionerà nell’affollato segmento C. Il colosso cinese punta a produrre in Spagna, oltre 150.000 unità l’anno nell’ex stabilimento Nissan. Nei suoi piani di espansione, prevista l’assunzione di ulteriori 1.000 operai. —motoriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
- La legge fondamentale trae ancora oggi la sua forza dai cosiddetti “contrappesi” che la abitano.