Fumetti, Ortolani: “Rat-Man ha successo da 20 anni ma su Instagram ho 118mila followers”

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(Adnkronos) – Ama definirsi artista, pubblica le sue vignette anche su Instagram seguite da oltre 118mila followers, fumettista per passione e professione nonostante una laurea in geologia. E’ Leo Ortolani, classe 1967, famoso per le serie a fumetti di ‘Rat-Man’ che vanno avanti dagli anni ‘90. In questi giorni è possibile incontrarlo tra gli stand di Floracult a Roma, invitato ed "inviato speciale". Ortolani, che si aggira nel colorato mondo dei fiori della mostra-mercato, organizzata da Ilaria Venturini Fendi nella sua azienda agricola al Parco di Veio (in corso fino a domenica 28 aprile) trasmette le proprie "impressioni su questo evento" sul suo profilo Instagram e su quello di Floracult, attraverso un personaggio che altri non è che la caricatura di se stesso. "Qui sto realizzando vignette corredate da gag, ne farò una decina fino a domenica e le pubblico su Instagram" rivela intervistato dall’Adnkronos, alla ricerca di nuovi spunti tra natura e cultura.  Ortolani non abbandona però la carta perché "quello che caratterizza un disegnatore è il segno che esce dalla matita o dal pennello" a conferma del fatto che non si avvale di strumenti digitali. "Non uso il tablet perché il segno tende a essere più uniforme" aggiunge. Tuttavia, pubblica anche sul web "perché è un ottimo modo per avere visibilità".  "Il mio personaggio Rat-Man va avanti da venti anni con serie di storie a fumetti ma disegno fumetti da quando avevo 4 anni, ho sempre avuto questa passione e non ho mai smesso – afferma sorridendo – anche se sono geologo a tutti gli effetti, avendo fatto l’esame di Stato…tuttavia ho seguito il consiglio di mia madre che era pittrice e mi raccomandò di avere un piano B visto che gli artisti di solito non è che campino bene con la loro arte. A me, per fortuna, riesce ma molti fumettisti fanno anche altre cose: ad esempio c’è chi insegna".  Quanto alle difficoltà della professione di fumettista in Italia Ortolani tende a sfatare luoghi comuni. "In Italia è più facile piuttosto che, ad esempio, in America dove il mondo del fumetto è gestito da grandi società come Marvel, DC Comics, ecc. Lì ti chiedono determinate cose e quindi, se lo vedi come un lavoro hai già fallito… Io sono riuscito a imporre le mie storie con l’umorismo, comunque, di base lo fai perché ti deve piacere".  "Con i social come Instagram si può pubblicare subito e magari se si ha qualcosa da dire ti può andare bene ma – sostiene il fumettista pisano – può essere un’arma a doppio taglio perché le case editrici vedono quanti ti seguono e magari hai pochi followers non vuol dire che tu non sia in grado di reggere una pubblicazione. In Italia ci sono fumetti bellissimi che leggono in pochi…io al momento ne ho 118mila, sono tanti, poi pubblico con Feltrinelli e Panini Comics”. A Floracult è la sua prima volta ma l'artista frequenta molte manifestazioni del settore, a cominciare da Lucca Comics and Games che ritiene essere "casa mia" e dove presenta i suoi lavori. Il prossimo evento a cui parteciperà sarà "Best movies comics and games" a Milano l'8 e 9 giugno per il quale ha firmato anche la locandina.  —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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