“Lo conosci Messi?” Hamas risparmia la 90enne

L’incredibile storia raccontata direttamente da una signora argentina, lasciata libera dopo un’incursione terroristica

Tu lo sai chi è Messi?“. È bastata questa frase, semplice e genuina, per fare in modo che il destino di una signora novantenne prendesse una strada diversa rispetto a quella che sembrava essersi prospettata. Ma procediamo con ordine, tornando per un momento a quel 7 ottobre 2023 che ha segnato uno spartiacque decisivo nella lunga storia del conflitto arabo-israeliano, accendendo di nuovo i riflettori su una terra tormentata da anni da oppressioni, repressioni e morti. In quella data, infatti, Hamas ha organizzato un attacco a un rave party nel deserto del sud di Israele, il Nova Music Festival, dando così inizio a una nuova, cruenta, fase di una guerra lunghissima.

Messi e la storia della signora Esther
Esther, la novantenne risparmiata da Hamas grazie a Messi (Screenshot Voces del 7 de octubre/LaPresse) – ilMillimetro.it

Sì, perché a seguire la risposta di Israele contro i terroristi palestinesi è stata devastante, con il chiaro obiettivo di eradicare in maniera definitiva Hamas dai territori palestinesi attraverso un’escalation di violenza che procede ancora oggi, senza esclusione di colpi e senza preoccuparsi del fatto che questa stia coinvolgendo e riguardano la popolazione civile, tanto da portare la Corte internazionale di giustizia dell’Aja a emettere una sentenza provvisoria nel caso aperto dal Sudafrica contro Israele, accusato di aver violato la Convenzione sul genocidio del 1948 nella Striscia di Gaza. Il tribunale internazionale al momento ha sancito l’accettazione del caso, nonché il diritto dei palestinesi di essere protetti dagli atti di genocidio, ordinando a Israele di prevenire qualunque azione che possa essere ricondotta a tale definizione.

Il docu-film Voces del 7 de Octubre

Ma torniamo di nuovo a quel 7 ottobre 2023, quando Hamas ha cominciato la sua offensiva, estendendosi oltre il Nova Music Festival di cui sopra. Nelle sue incursioni, l’organizzazione politica palestinese islamista, sunnita e fondamentalista, ha infatti toccato pure il kibbutz di Nir Oz, nel deserto nordoccidentale del Negev tra Magen e Nirim (nel sud di Israele). Lì viveva la signora Esther Cuño, così come altri membri della sua famiglia. Ben 8 di loro sono stati rapiti dal movimento terroristico, ma lei no, è stata risparmiata. E il motivo, in fondo, riguarda direttamente Lionel Messi. Ma come è possibile che la stella argentina dell’Inter Miami, campione del mondo negli ultimi Mondiali con l’Albiceleste, possa avere una valenza in un contesto di questo genere? A raccontarlo è stata direttamente la donna, anche lei argentina, che è stata intervistata nel corso di un documentario sudamericano “Voces del 7 de Octubre – Latino Stories of Survival“.

Un documentario su quanto accaduto il 7 ottobre 2023
Militanti palestinesi esultano dopo l’attacco a Israele del 7 ottobre (LaPresse) – ilMillimetro.it

Un docu-film “che cerca di esplorare i temi dell’identità, dell’appartenenza e della capacità dello spirito umano di resistere in tempi di crisi, intervistando individui e famiglie mentre descrivono in grande dettaglio gli orrori che hanno vissuto, catturando sia le loro lotte che la loro resilienza di fronte ai momenti di difficoltà“. Un lavoro in produzione con Fuente Latina, la principale organizzazione no-profit per i media di lingua spagnola che copre Israele, insieme al regista Tony Hernández, fondatore del pluripremiato Immigrant Archive Project, il progetto di storia orale e visiva sull’esperienza degli immigrati moderni. “Questo documentario è unico in quanto mette in risalto la comunità di lingua spagnola in Israele e trasmette le loro storie di orrore ed eroismo dall’attacco di Hamas a milioni di ispanici in tutto il mondo. Il film è essenziale, perché preserva queste testimonianze per le generazioni future, garantendo che la verità non venga distorta o dimenticata, come nel caso degli eventi passati“, ha spiegato Leah Soibel, direttrice esecutiva e fondatrice di Fuente Latina.

Messi e la signora Esther Cuño

In questo documentario, tra i vari episodi, viene raccontato quello della famiglia della signora Esther Cuño, composta da venti israelo-argentini, che la sera prima dell’attacco si erano riuniti per una cena proprio nel comune vicino al confine con Gaza. Il giorno seguente, solo dodici delle persone sedute attorno a quel tavolo sono rimaste illese. David (rapito insieme alla moglie e ai due figli, due gemelli, che sono stati poi rilasciati in cambio di prigionieri palestinesi) e Ariel, due dei nipoti di Esther, sono ancora oggi tenuti in ostaggio a Gaza, a distanza di cinque mesi da quel momento terribile. La donna fa parte invece di coloro che sono stati risparmiati e ha fatto il giro del mondo la sua foto scattata insieme a uno degli aggressori palestinesi, che le ha dato anche il suo mitra (l’immagine è visibile nel video sottostante).

Lionel Messi decisivo per salvare la signora Esther
La stella dell’argentina e dell’Inter Miami, Lionel Messi (LaPresse) – ilMillimetro.it

Quel giorno due uomini hanno improvvisamente bussato violentemente alla porta, come ha raccontato la diretta interessata: “Hanno chiesto dove fosse la mia famiglia. Ho risposto «Non ho famiglia, sono sola. Vai a dare un’occhiata, controlla la casa. Non troverai nessuno». Ho anche detto a quegli uomini che non capivo la loro lingua. Parlavano arabo e io parlo solo un po’ di ebraico. «Parlo spagnolo argentino», ho detto“. Ed è a quel punto che la conversazione ha preso una nuova piega del tutto inaspettata. “Quell’uomo voleva sapere cosa fosse l’Argentina. Allora gli ho detto così: «A volte guardi il calcio? Vengo dallo stesso paese di Lionel Messi. Lo conosci?». A quel punto l’uomo ha detto che amava Messi, mi ha messo il braccio sulla spalla, mi ha dato la sua arma e abbiamo scattato la foto in questione. Poi se ne sono andati”.

Una storia davvero incredibile, ma che ovviamente non è ancora conclusa, visto che parte della famiglia della signora è ancora ostaggio di Hamas. Per questo motivo Esther ha provato a fare un appello a colui che probabilmente le ha permesso di restare in vita: “Spero che lui lo veda (il documentario, ndr) e si renda conto che è stato grazie a lui che sono stata risparmiata. Vorrei anche chiedere a Messi di aiutare i miei nipoti. David e Ariel sono bravi ragazzi. Chiedo a Messi di pregare per loro, sono due ragazzi d’oro”.

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Il prigioniero del secolo

La libertà di Assange, fondatore di WikiLeaks, è l’unica arma che abbiamo per contrastare chi sta costruendo passo dopo passo la Terza guerra mondiale. Ad affrontare il tema è Alessandro Di Battista, collaboratore de il Millimetro e tra i massimi esperti dell’argomento, oltre a essere protagonista di un fortunato tour teatrale incentrato sul giornalista australiano. Greta Cristini analizza geopoliticamente le origini dell’attentato terroristico islamista in Russia e i possibili scenari. All’interno anche L’angolo del solipsista, Vita da Cronista, Line-up, Pop Corn, Un Podcast per capello e Nel mondo dei libri, le consuete rubriche di Giacomo Ciarrapico, Andrea Pamparana, Alessandro De Dilectis, Simone Spoladori, Riccardo Cotumaccio e Cesare Paris. Si aggiunge inoltre Tutt’altra politica di Paolo Di Falco. Copertina a cura de “I Buoni Motivi”.

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