“Sapeva che non sarebbe mai potuto uscire da lì, che la sua vita era soltanto una copia della realtà, ma dal suo mondo finto mi guardava dritto in faccia. Ma la realtà non sopporta di essere guardata negli occhi, per questo non basta la ragione per capirla”. Chi pensa è Jimi (Christopher Lambert), il programmatore di “Nirvana”, videogioco dal quale il protagonista, Solo (Diego Abatantuono), lo guarda con occhi chiari e trasparenti, quasi implorandolo di metter fine una volta per tutte ad una meccanicità di azioni che rende tutto vacuo e sterile. Come Truman (il protagonista dell’omonimo Show) o Dolores (l’androide di Westworld), Solo si rende conto della meccanicità e della ripetizione di certi schemi dai quali tenta in qualche modo di districarsi. «Ma quando mi cancelli, che cosa divento?» – chiede a Jimi – «Un fiocco di neve che non cade in nessun posto».